Artista
scultrice sarda, specializzata nell'arte della ceramica, altresì nel disegno,
nella pittura, nelle decorazioni, nelle vetrate artistiche, nella lavorazione dei metalli e nei restauri. Ogni
sua scultura è unica. Le opere sono tutte realizzate una alla volta, esclusivamente
a mano, Lei rifiuta stampi e colate precisando 'La espressione di uno stato
d’animo e di una sensazione, non possono essere mai uguali'. Trasferisce nelle
sue opere infinità di emozioni lasciando sempre spazio all'immaginazione e
all'interpretazione senza condizionamenti. L'identificarsi nella realtà delle
persone che hanno una visione diversa dei corpi e delle forme, e di tutto ciò
che agli altri sembra ovvio, è stata la sua fonte di artista e di donna. Nel
suo Atelier non passano inosservati capolavori come una gallinella con i suoi
dodici pulcini, chiamata 'Puzzoneddu Froriu', il 'Mamuthones Froriu' che rappresenta il
fiorire della cultura antropologica sarda, e anche il 'Cocchio di Sant'Efisio', la cui prima opera è stata acquisita dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali ed è esposto alla biblioteca Nazionale, a
Roma. La evoluzione di Ignazia TINTI li consente di spaziare attraverso la
realizzazione di diversi oggetti. Sono suoi alcuni complementi d'arredo come
lampade, vasi, cachepot, centrotavola, porta fotografie e vetrate finemente decorate. Integrano
il prezioso curriculum della Sig.ra TINTI, il corso di vetrinista presso
l'accademia di Pier POLGA a Milano, l'impartire corsi di ceramica en forma individuale y collettiva, esperienza fondamentale per
svolgere per oltre un decennio, l'attività di docente presso un'associazione
dedita al reintegro nella collettività degli ex-tossicodipendenti, nonché persone disabili e ragazzi in casa famiglia.
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